LETTERA SU IRAP AI 5 DELLA COMMISSIONE DEI 30
Bologna, 25/11/99
Sen. Massimo Bonavita
Sen. Giancarlo Pasquini
On. Mauro Agostini
On. Salvatore Biasco
On. Bruno Solaroli
La scrivente Associazione ha eseguito un monitoraggio sulle ricadute economiche dell'IRAP sui bilanci di un campione rappresentativo della regione Emilia - Romagna di cooperative di movimentazione, pulizie-ambiente, sociali e trasporti, in attuazione della decrescente agevolazione prevista dall'art. 17 comma 6 del D.Lgs.446/97.
La statistica, basata su elementi assunti da 36 cooperative dei vari settori dell'area servizi, indica che su un monte totale di 13 miliardi di contributi soppressi, alla data di esaurimento dell'agevolazione (anno 2001 ), vi sarà per queste cooperative un aggravio di costi per imposta di oltre 4,5 miliardi, con una percentuale d'aumento che supera il 35%.
In considerazione dello spirito di "INVARIANZA CONTRIBUTIVA" più volte evocata dai legislatori, ci pare che un aggravio medio di costi di imposta superiore al 35% non sia aderente a quelle che sono le finalità perequative della legge, soprattutto quando queste penalizzazioni vanno a gravare su settori della cooperazione che già vivono reali difficoltà a causa della forte e sleale concorrenza presente sul mercato.
Si ritiene necessaria una revisione della dinamica delle agevolazioni soprattutto in termini temporali: occorre cioè fissare un punto di incontro tra una piena agevolazione per l'anno 1998 e un'assenza di agevolazione per l'anno 2001, che renderebbe più difficoltosi, e in molti casi addirittura precari, i bilanci di tante nostre cooperative, mettendo anche in discussione tanti posti regolari di lavoro.
Si chiede pertanto il mantenimento di un'agevolazione che mantenga inalterato il gettito contributivo e che comunque non scenda al di sotto del 5O% di deduzione, così come previsto dall'art. 17 per l'anno 2000.
Il Presidente
(Massimo Baviera)
LETTERA SU IRAP E 602
Bologna, 9/11/99
Ai Presidenti delle Leghe provinciali
e p.c. – Al Presidente Legacoop E.R.
e p.c. – Sig. L. Grassucci- Legacoop Roma
LL.SS.
Cari amici,
vi invio il materiale che ho consegnato ai Parlamentari presenti alla Presidenza regionale dell’8/1//99, nonché a Filippo Mariano e a Lelio Grassucci.
Riguardano:
L’aggravio di costi derivanti dalla somma di queste due eventualità è talmente eclatante che credo non occorra aggiungere ulteriori commenti ai numeri stessi..
Come ben sapete, noi sosteniamo:
Contando di avere fatto cosa utile per eventuali vostre iniziative a riguardo, i più fraterni saluti.
Il Presidente
(Massimo Baviera)
Bologna, 9/2/2000
Prot. n. 31/MB/mb
Ai Componenti il Consiglio Direttivo
LL.SS.
Cari amici,
nell’ultima riunione ci siamo confrontati con i presenti sulla possibilità che hanno le Regioni, a partire dal 2000, di variare fino ad un punto in più (5,25%) o in meno (3,25%) l’aliquota di base attuale (4,25%) dell’IRAP.
Avevamo già visto, a campione e ad aliquota invariata, i pesanti effetti del progressivo superamento del regime transitorio.
Alleghiamo di nuovo quei dati, con in più gli effetti, sempre su quel campione, dell’eventuale modifica dell’aliquota al minimo e al massimo possibile.
Si vede bene che sono di segno molto diverso, a seconda che si cali o si cresca: è chiaro che sono possibili livelli intermedi e ognuno può fare i relativi conti.
Ragionevolmente non crediamo si possa puntare al minimo (3,25%), che come vedete determinerebbe per il 2000 un ammontare inferiore ai contributi soppressi e addirittura a quello del 1999.
In relazione a come si evolverà il confronto sarà definito un obiettivo raggiungibile, che pensiamo fin d’ora non possa essere comunque inferiore ai contributi soppressi.
Nei primi incontri di esplicitazione del problema e di sensibilizzazione, che abbiamo effettuato a livello regionale, ci è stato detto chiaramente dei problemi di bilancio, soprattutto legati alla sanità, che la coperta è corta e non potrà essere accorciata, che tutti la tireranno dalla loro parte, che si dovrà compendiare le varie esigenze.
Considerato però che nello stesso decreto legislativo è previsto si possa tenere conto della particolare situazione di settori o di categorie di imprese, crediamo vada prestata attenzione particolare, come abbiamo sostenuto, a settori ad alta intensità di occupazione, di grande valenza sociale, che operano in mercati resi ancor più difficili dalla concorrenza irregolare.
Roberto Chiusoli, responsabile fiscale di Legacoop Bologna, rappresenterà la cooperazione nell’apposita commissione che la Regione ha istituito in merito, con lo scopo di verificare la situazione e redigere proposte per la nuova Giunta.
Gli abbiamo già trasmesso i dati, le considerazioni e le forti preoccupazioni di cui sopra.
Crediamo inoltre utile, in questa fase politica, confrontarsi su questo importante problema anche localmente con i candidati regionali espressi dalle rispettive province, oltre che con i futuri eletti dopo il 16 aprile p.v.
Invitandovi quindi fin d’ora a portare con forza la questione nei confronti elettorali locali e in tutte le occasioni utili in questo senso, disponibili a fornire il nostro apporto in proposito nei modi che ritenessimo assieme più opportuni, fraterni saluti.
Il Presidente
(Massimo Baviera)
L'Imposta Regionale sulle Attività Produttive è stata istituita con Decreto Legislativo n. 446 del 15/12/97 e come previsto dall'art. 66 dello stesso Decreto Legislativo è entrata in vigore nell'anno 1998.
Agli articoli 17 e 18 del D.Lgs. 446/97 sono state previste forme di agevolazioni in ragione di locazione territoriale, per talune categorie di soggetti o per nuove iniziative produttive. In specifico l'art. 17 al comma 6 prevede letteralmente :
" PER L'ANNO 1998 , LE COOPERATIVE SOCIALI DI CUI ALL'ART. 1, COMMA 1 , LETTERA a), DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 1991 N. 381, NONCHE' LE COOPERATIVE DI LAVORO E GLI ORGANISMI DI FATTO DI CUI AL DPR 30 APRILE 1970 N. 602, DEDUCONO DALLA BASE IMPONIBILE UNA SOMMA PARI ALLA DIFFERENZA TRA L'AMMONTARE DELLE RETRIBUZIONI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTE E QUELLO CALCOLATO IN BASE AI SALARI CONVENZIONALI. PER GLI ANNI 1999 E 2000 LA SOMMA DA DEDURRE DALLA BASE IMPONIBILE E' PARI, RISPETTIVAMENTE, AL 75 PER CENTO E AL 50 PER CENTO DELLA PREDETTA DIFFERENZA CALCOLATA CON LE MEDESIME MODALITA'. A DECORRERE DALL'ANNO 2001 LA BASE IMPONIBILE E ' DETERMINATA IN MANIERA ORDINARIA".
Il valore agevolativo che può ridurre l'imponibile ai fini IRAP delle Cooperative Sociali e le Cooperative di Lavoro di cui al DPR 602/70, scaturisce dalla differenza tra le retribuzioni effettivamente corrisposte e gli imponibili convenzionali fissati ai sensi dell'art 4 del DPR 602/70 ( L. 957.000 per l'anno 1998 e 974.000 per l'anno 1999) sui quali veniva versato sino al 31.12.97 il contributo sul Servizio Sanitario Nazionale di cui all'art. 31 della L. 41/86 come da ultimo modificato dall'art. 4 della L. 85/95.
In relazione alla crescente diminuzione della agevolazione, la scrivente Associazione ha eseguito il monitoraggio, effettuato su un campione rappresentativo di 36 cooperative dell'area dei servizi, oggetto della comunicazione del 25/11/99 di cui andiamo a riportare i dati, espressi in milioni di lire:
ANNO CONTRIBUTI VALORE DIFFERENZA %
SOPPRESSI IRAP
1998 13.176 10.969 - 2.207 -16.75
1999 13.176 12.711 - 465 - 3.52
2000 13.176 14.487 1.311 9.94
2001 13.176 17.823 4.647 35.26
Come si può ben desumere dai dati sopraindicati la progressiva diminuzione dell'agevolazione, comporta un aggravarsi economico di una certa importanza.
In particolare riteniamo che a regime ( anno 2001), la differenza economica sia talmente accentuata ( oltre 35%), che tradisca quello che è lo spirito cardine del Decreto Legislativo istitutivo dell'IRAP, e cioè quello dell'"Invarianza Contributiva" tra i valori dei contributi soppressi e quelli che scaturiscono dall'applicazione dell'IRAP.
Siamo pienamente consapevoli che il concetto dell'invarianza non può essere calato su casi spiccioli o sporadiche realtà, ma crediamo che assuma rilevanza quando viene disatteso per un'intera area settoriale che comprende molteplici attività : movimentazione, pulizia ed ambiente, sociali trasporti e di servizi vari ( con punte elevate di peso economico nei settori a basse qualifiche, quali: facchinaggio e pulizie).
A seguito dei dati risultanti dal monitoraggio e delle considerazioni sopraindicate, siamo a richiedere un'attenzione particolare ad un settore con forti connotati cooperativistici e con prospettive di espansione (che potrebbe subire consistenti ripercussioni economiche dall'applicazione integrale di questa normativa), sulla possibilità che hanno le Regioni, a partire dal 2000, di variare fino ad un punto in meno (3,25%) l'aliquota base (4,25%) dell'Irap.
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Bologna, 14/6/2001
Prot. n. 83/MB/mb
Egr. Assessore F. Delbono
e p.c. – Presidente Legacoop E.R.
e p.c. – Ai Presidenti Leghe Territoriali
e p.c. – Ai Presidenti delle Coop.ve dell’E.R.
interessati
LL.SS.
OGGETTO: richiesta di incontro su IRAP
Egregio Assessore,
ci è stato più volte da Lei stesso detto che l’assenza di dati ha influito sulla decisione della Regione di non variare l’aliquota IRAP per il 2000 nei confronti delle cooperative sociali (L. 381/91) e di lavoro a DPR 602/70, pur avendone la facoltà fino ad un punto percentuale in meno "per settori di attività e per categorie di soggetti".
Ricordiamo che ciò ha causato un aumento medio del 10%, determinando quindi una vera e propria ingiustizia tributaria, perché si è contraddetto palesemente il principio dell’invarianza contributiva, a fondamento della legge.
Ricordiamo ancora che la conclusione del regime transitorio farà salire l’aggravio al 35% medio, con punte nella movimentazione merci fino al 60%, come da dati che Le abbiamo messo a disposizione fin poco dopo la Sua nomina.
Le consegniamo pertanto la rilevazione sul gettito delle nostre cooperative interessate: il calcolo non è stato eseguito su tutte le imprese, ma il campione su cui l’abbiamo effettuata è così significativo che possiamo ritenere reali i totali indicati.
Riteniamo doveroso che i conti siano chiari, pur trattandosi per la Regione non di una diminuzione, ma di un mancato aumento di introito, necessario per limitare anche nella nostra Regione l’ingiustizia che si sta consumando nei confronti di cooperative che svolgono un importante ruolo sociale, che creano occupazione in regola, pur dovendo confrontarsi con concorrenti spesso fuori norma, quindi slealmente avvantaggiati nella competizione.
Fra l’altro, dopo il Friuli (3.50%), anche l’Umbria (3.50% per le cooperative sociali, 3.75% per quelle di lavoro) e la Toscana (3.25% per le cooperative sociali) hanno ridotto l’aliquota.
Chiediamo quindi un incontro, perché dobbiamo informare per tempo le cooperative sugli effetti relativi nel bilancio 2001.
Molte andranno in rosso e molte migliaia di lavoratori vedranno sensibilmente diminuito il loro reddito se non ci saranno correzioni di rotta: a quel punto, davvero, non sappiamo come reagiranno.
Crediamo non sarebbe questo il modo migliore, più coerente, di realizzare e implementare il federalismo fiscale, né di salvaguardare parti così importanti della coesione sociale, pilastri fondamentali entrambi nel programma dell’attuale governo regionale.
Speriamo che su tutto ciò vogliate socialmente e tecnicamente riflettere, apportare soluzioni ragionevoli, cercando anche così di evitare ulteriori negative conseguenze per tutti.
In attesa di un riscontro, i più distinti saluti.
Il Presidente
(Massimo Baviera)
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Bologna, 7/9/2001
Prot. n. 119/MB/mb
Ai Responsabili r
egionali e
territoriali del settore servizi
LL.SS.
Cari amici,
ho informato ieri la Presidenza regionale, alla presenza dei Presidenti territoriali, sullo stato della questione IRAP.
Abbiamo svolto molteplici azioni di sensibilizzazione ai vari livelli regionali ed è arrivata dopo più di due mesi la risposta dell’Assessore competente, che vi allego, alla nostra informativa e richiesta di incontro.
Viste le premesse generali della risposta, che lascio a voi giudicare, ritengo inutile un ulteriore approccio con l’Assessorato, che potrebbe solo ribadire le cose già dette da entrambi.
Pur nella necessità che ognuno di noi continui, dove e con chi è possibile, l’azione di pressione, poiché a livello tecnico e politico specifico i passi sono stati fatti, credo che il problema sia ormai solo politico generale, riguardando solo in Legacoop circa 300 cooperative e 50.000 soci, quindi il rapporto complessivo fra Regione e cooperazione.
La Presidenza ha preso atto e ha assunto la questione, su cui era peraltro già stata più volte informata e coinvolta.
In attesa di auspicabili ulteriori sviluppi, i più fraterni saluti.
Massimo Baviera
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Bologna, 10/12/2001
Prot. n. 161/MB/mb
All’assemblea delle cooperative di
movimentazione di Ravenna
Legacoop Ravenna
alla c.a. Oscar Casadei
e p.c. – Al Responsabile regionale
movimentazione merci
Giorgio Prampolini
Non potendo essere presente alla vostra riunione, tengo molto ad inviarvi alcune considerazioni, più volte ribadite alle varie istanze regionali:
Siamo quindi soddisfatti per le cooperative sociali, ma non comprendiamo l’esclusione delle produzione/lavoro a 602, in particolare quelle di movimentazione merci, che subiranno gli aumenti più pesanti (65% medio).
Per queste fondamentali ragioni continuiamo a non comprendere l’insensibilità della Regione verso questo grave problema e la sua assoluta specificità: rinnoviamo quindi la richiesta di un provvedimento, anche se parziale, che dia almeno un segnale di riconoscimento ad un comparto a forte rischio involutivo se consideriamo la relativa giungla competitiva, nonchè gli aggravi di costi derivanti dalle recenti modifiche legislative nazionali.
C’è il rischio di dover affrontare davvero casi di emergenza occupazionale e sociale: per attutire tali effetti, almeno per ciò che è di competenza regionale, anche alla luce di preoccupazioni socio-politiche che vogliamo continuare a porci, ci sentiamo in dovere di insistere ancora fortemente per una seppur parziale attenuazione dell’abnorme e ingiustificato aggravio.
I più fraterni saluti a tutti voi ed i migliori auguri, nonostante tutto, di un anno nuovo il migliore possibile.
Massimo Baviera
Con preghiera di lettura
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All’Assessore Flavio Del Bono
Assessorato Finanza e Organizzazione
Regione Emilia Romagna
V.le A. Moro, 52
40127 Bologna
e p.c. – Fabrizio Matteucci
Consiglio Regione Emilia Romagna
Ravenna, 26/2/2002
Egregio Assessore,
a seguito dell’incontro svoltosi presso la sede di Legacoop Ravenna il 12 dicembre 2001 con i presidenti delle cooperative di movimentazione merci aderenti a Legacoop, Confcooperative e AGCI, con la presente siamo a chiederLe un incontro per verificare l’attuazione degli impegni assunti in quella sede.
In attesa di un positivo riscontro, l’occasione ci è gradita per porgerLe cordiali saluti.
Il Presidente Il Presidente
Legacoop Ravenna ANCST Emilia Romagna
Giovanni Monti Massimo Baviera
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Al Consigliere Delegato alla Presidenza
Alfredo Bertelli
Bologna, 27/05/2002
Purtroppo impossibilitato a partecipare all'incontro, tengo ad affidare alla nostra delegazione, oltre al confronto di merito, la documentazione degli atti formali, che ritengo già di per sé significativi, ai quali si aggiungerebbero inoltre i tanti non scritti. Pur considerando le difficoltà economico/relazionali complessive, ma ribadendo che sussistono le motivazioni specifiche per giustificare con chiunque un provvedimento particolare, devo dire con forza ed amarezza che questo tormentone risulta davvero politicamente non accettabile da una Regione come la nostra: per l'insensibilità e l'incomprensione manifestata verso le cooperative che sono parte così importante del tessuto di coesione sociale, di tenuta normativa in un settore così sregolato del mercato, a rischio anche per noi di riprecipitare nel sommerso, visto l'esplodere complessiva di costi, che i partecipanti all'incontro provvederanno a riepilogare.
C'è davvero bisogno di una boccata d'ossigeno e meglio venisse da centrosinistra, prima che da centrodestra con l'eventuale abolizione dell'Irap, lasciandone il merito: per poter respirare tutti, oggi e domani, con meno affanno.
La speranza, comunque, è ancora l'ultima a morire.
I più cordiali saluti.
Massimo Baviera
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